mercoledì 21 giugno 2017

Lavorare da casa

Nella mia lunga e interessantissima carriera lavorativa ho sempre lavorato in ufficio, come dipendente.
E prima di lavorare in ufficio, mentre studiavo, ho fatto la cameriera e la commessa in un negozio di abbigliamento.
Tutti impieghi in cui c'era un orario di lavoro fisso, e in cui mi è capitato pochissime volte di portarmi a casa il lavoro.
Una volta varcata la porta d'uscita nel mio cervello l'interruttore della sezione "lavoro" si spegneva, fino al giorno dopo.
Ora che invece sto iniziando a lavorare come consulente per la vendita per la Usborne, il mio lavoro si svolge per metà fuori casa, quando organizzo le Book Fair e gli eventi, e metà in casa.
Già, perchè lavorare "in proprio"comporta una grandissimo dispendio di tempo: per cercare persone e strutture interessate, mantenere i contatti, mettersi d'accordo, preparare il materiale. E una volta finito l'evento preparare tutto il materiale da distribuire agli acquirenti.
Ed essendo a casa con un bambino di un anno il tempo a disposizione per queste attività è sempre risicato: lavoro quando lui dorme, o quando è con il papà o i nonni.
Per quanto mi piaccia questo lavoro, la mia priorità è sempre passare tempo di qualità con lui, e dedicarmi a lui completamente quando è con me.
Questo significa che mi ritrovo a lavorare la sera tardi, ad esempio.
Settimana scorsa, per preparare i pacchettini per i libri acquistati dai bimbi di una scuola sono andata a letto all'1 di notte!
E che per dedicarmi a questa attività rubo del tempo da qualche altra parte, ad esempio al tempo di coppia.
Non smetterò mai di essere grata al mio compagno, che mi da il suo appoggio al 100%, e mi aiuta se ne ho bisogno.
Inoltre, non lavorando fuori casa, molte persone non pensano che sia comunque un lavoro a tutti gli effetti. Lo prendono come un passatempo. "Ah ho sentito che vendi libri in inglese..bene dai, così ti tieni un po'impegnata!". Come se fosse una cosa che faccio a tempo perso, e non un vero e proprio lavoro.
E invece non mi sono mai sentita così coinvolta e motivata come in questo momento.
Perchè nonostante tutti i sacrifici in termini di tempo e i salti mortali per riuscire a fare tutto, faccio finalmente qualcosa che mi piace e che mi rappresenta.
Questo lavoro mi permettere di esprimere la mia vena creativa, il mio amore per i bambini e per la lingua inglese, e anche di utilizzare le mie capacità organizzative.
Certo, lavorare da casa non è semplice, per nulla. E' un delicato insieme di equilibri che si devono incastrare alla perfezione. E non sempre ci si riesce.
Ma se penso a quando lavoravo in ufficio, e avendo poco lavoro (lavoravo in amministrazione, ed essendo un lavoro fatto di scadenza cicliche, c'erano parti del mese pienissime e altre vuote) passavo i pomeriggi a cazzeggiare arrabbiandomi al pensiero di quante cose avrei potuto fare e quanto tempo perso, non mi manca per niente.
Certo, la stabilità di avere uno stipendio fisso ogni 10 del mese..quella si mi manca!
Ma spero che, con il tempo, anche questo aspetto si sistemerà.


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