giovedì 18 maggio 2017

Avere tempo

Molto spesso le mamme a tempo pieno parlano di quanto la loro condizione sia faticosa.
Essendo considerate da molti come mantenute e senza voglia di lavorare, sentiamo forse di doverci soffermare su quanto sia difficile e impegnativo quello che facciamo, per essere considerate degne di nota.
I lati negativi dell'essere mamma a tempo pieno li conosciamo già: la fatica di avere sulle proprie spalle l'accudimento completo dei figli, del marito e della casa, la scarsità di tempo per sé, la solitudine.
Ma ci sono anche moltissimi lati positivi, che vengono spesso taciuti per modestia o per evitare di ferire tutte le mamme che vorrebbero, ma non possono.
Io però, per una volta, voglio mettere l'accento su quello che considero uno dei più grandi lati positivi dell'essere a casa con mio figlio: l'avere tempo.
Non tempo per se stesse, ma tempo da dare a mio figlio.
Non avare orari fissi da rispettare, impegni che ci costringano a essere puntuali e a dover correre di qui e di là ci da un'enorme libertà.
Per mia natura sono una persona abbastanza organizzata e abitudinaria, quindi le mie giornate seguono comunque una routine di base.
Ma è una routine "liquida", che si adatta alle nostre esigenze: posso lasciar dormire Ale finchè vuole, possiamo stare anche mezz'ora a coccolarci sul letto appena sveglio.
Possiamo uscire a fare un giretto e possiamo decidere di stare in casa.
Posso dare ad Ale tutto il tempo per esaminare la siepe del vicino mentre usciamo, senza dovergli dire "Sbrigati che facciamo tardi!".
Posso fargli il solletico per 10 minuti mentre cambiamo il pannolino, posso lasciargli finire il meraviglioso gioco che sta facendo prima di mettergli le scarpine e uscire.
Adoro questa libertà, e credo che l'infanzia di ogni bambino debba essere così.
Anzi,credo che anche a noi adulti farebbe bene poter organizzare la giornata seguendo le nostre esigenze.
Sostengo da sempre che una delle più grandi schiavitù del lavoro sia dover "timbrare il cartellino" : dover rispettare obbligatoriamente degli orari fissi che spesso hanno poco a che fare con le reali esigenze lavorative.
Avere tempo di dare tempo...che cosa magnifica!


venerdì 12 maggio 2017

Friday Book: Buddhism for Mothers

Oggi vi parlo di un libro che mi ha cambiato la vita: "Buddhism for Mothers" di Sarah Naptali.
(Disponibile anche il italiano con il titolo "Mamme Illuminate")
Ho letto questo libro prima di diventare mamma, ed è stata una vera illuminazione: non solo spiega il buddismo in maniera molto semplice, quindi è adatto anche a chi si vuole avvicinare a questa filosofia.
Parla di come gli insegnamenti dei Buddha possono essere applicati alla maternità, e come anzi siano indispensabili per essere madri più calme, pazienti e mentalmente presenti.
Fa luce su aspetti della maternità che spesso tendiamo a nascondere anche a noi stesse: la fatica, l'aggressività, la frustrazione.
Da consigli estremamente pratici su come trovare la calma all'interno di giornate caotiche, su come affrontare la nostra rabbia, su come superare l'eccessiva preoccupazione per i nostri figli.
C'è anche un bellissimo capitolo dedicato alla vita di coppia: sappiamo tutte come la nascita di un figlio sia un meraviglioso, tremendo scossone alla vita a due, e di come non sia sempre facile ricostruire nuovi equilibri.
Da quando l'ho letto questo libro non è mai stato riposto nella libreria: mi segue nei vari angoli della casa, in attesa che in un momento di bisogno io possa aprirlo, leggere qualche frase e ritrovare un attimo di calma per continuare la giornata in modo sereno.


martedì 9 maggio 2017

Andiamo a fare la nanna!!!

Uno degli argomenti piu discussi tra i neogenitori è il sonno dei bambini.
Chi ci è passato sa come la mancanza di sonno e i risvegli continui siano una delle parti più difficili da accettare.
Noi siamo stati  molto fortunati: Ale ha sempre dormito in modo abbastanza regolare.
Certo, anche lui all'inizio si svegliava ogni 3 ore per mangiare, come è normale che sia.
Pero tra un pasto e l'altro dormiva tranquillo. Verso i 6 mesi poi ha iniziato ad allungare i tempi e a dormire 5/6 ore filate... e poi un po' di più, fino ad arrivare alla situazione attuale: lo mettiamo a letto verso le 21.30, in genere fa un risveglio di pochi secondi verso le 3, e poi dorme fino alle 7.
Perché ho scritto questo post quindi? Certo non per vantarmi e attirarmi le ire dei genitori di bambini insonni (vero Chiara?).
Ma per parlarvi di un altro problema, meno discusso: come convincere un bambino ad addormentarsi.
Questo è stato il nostro grande cruccio.
Ale è sempre staro un bambino vivace e curioso, e fin dai primi mesi ho avuto l'impressione che considerasse l'addormentarsi come una perdita di tempo. Aveva sempre un'altro gioco da guardare, un altro libro da sfogliare, un altro sgambettio da fare.
Finché è stato nella culla attaccata al nostro letto uno dei due genitori si sdraiava vivino a lui e cercava di calmarlo con canzoncine e carezze. Spesso crollava prima il genitore del figlio.
Poi a 6 mesi l'abbiamo trasferito nella sua cameretta, e addormentarlo è diventato un problema.
Non potendo più sdraiarci in fianco a lui, come eravamo abituati, abbiamo cercato un metodo alternativo.
Lui ha sempre adorato stare nel suo lettino: tutto quello spazio per muoversi lo rendeva entusiasta.
Infatti appena lo mettevamo giù iniziava con una serie di sgambettamenti, giravolte, gorgheggi... infiniti.
Allora siamo passati al tenerlo un pochino in braccio, per contenere i suoi arti senza pace e calmarlo un po'.
Questo funzionava... ma ci voleva sempre circa mezz'ora per farlo crollare. Mezz'ora con in braccio un bimbo sempre piu pesante... ad un certo punto non sentivo piu le braccia.
È brutto da dire, ma io e il mio compagno avevamo la nausea al momento di metterlo a letto.
Ovviamente ogni volta che accennavo al problema a qualcuno arrivavano le soluzioni facili e i consigli tipo: "Mettilo giù e vai via. Lascialo piangere,  prima o poi si stanca e si addormenta" oppure " Si vede che lo metti a letto quando non è stanco. Altrimenti crollerebbe, lo obblighi a dormire quando non ha sonno." "Se lo abitui ad addormentarsi in braccio a 10 anni lo dovrai ancora addormentare così".
Non commento neanche il consiglio di lasciarlo piangere, perché non lo considero fattibile.
Ma il fatto di essere accusata di non conoscere i tempi del sonno del mio bambino mi ha sempre toccata. Davvero lui non aveva sonno e io lo obbligavo a dormire? Davvero se avessi aspettato il momento giusto lui sarebbe crollato da solo senza fatica?
No.
Abbiamo provato ad allungare l'orario della messa a letto, a non osservare la nostra solita routine (come io ritengo giusto) ma a farlo dormire quando voleva.
Risultato? Lui non crollava. Nemmeno quando lo portavamo in cameretta con gli occhi stanchissimi si addormentava velocemente. Anzi. Spesso era talmente stanco e sovraeccitato da richiedere ancora più tempo per farlo rilassare.
Ho sempre tenuto duro, e contro il parere di tutti, ho semplicemente imparato ad accettare che questa è una sua caratteristica.
Credo che non sarà mai un bambino che si addirmenta da solo sul divano.
Non sarà mai un bambino che dorme ovunque. Ha bisogno dei suoi tempi.
In parte sicuramente questo deriva da un'abitudine acquisita.
Ma in gran parte deriva dal suo modo di essere. Certo, avrei potuto usare metodi forti per provare a cambiare questa sua caratteristica. Invece ho scelto di accettarlo, assecondarlo. Con fatica, impazienza e frustrazione, a volte. Ma è questa la strada che ho scelto.
Alessandro ha 13 mesi, e non si addormenta più in braccio.
Ha scelto, da solo, quando era pronto, di essere messo subito nel lettino. Da quando ha iniziato a camminare sfoga la sua smania di movimento camminando tutto il giorno. Dobbiamo ancora stare con lui ad accarezzarlo e tenergli la manina mentre si rilassa, ma ora in 10 minuti dorme.
E a chi sosteneva che lo avrei tenuto in braccio adesso rispondo con i fatti.