lunedì 18 settembre 2017

Cercasi personale sterile

Qualche settimana fa ho sostenuto un colloquio in un'azienda vicina a casa, che cercava un'impiegata amministrativa part time.
Sono stata molto felice che mi chiamassero per il colloquio: il posto era vicino, l'orario perfetto, la mansione quella per la quale sono preparata.
Ma durante il colloquio con la responsabile amministrativa è emerso il solito scottante argomento: i figli.
Mi è stato chiesto quale era la mia situazione personale, se avessi figli.
E poi è partito il solito discorso "Ah quindi lei ha un figlio piccolo..e ha 35 anni..immagino che vorrà un secondo figlio".
Ho risposto sorridente che non ci pensavo, per il momento. Se avessi voluto un secondo figlio subito non avrei cercato lavoro. Me ne sarei stata a casa tranquilla con la mia disoccupazione.
La risposta è stata la solita: non vorremmo assumere una persona (anche se si trattava di un contratto di soli tre mesi, inizialmente) che poi resta a casa in maternità.
Sono uscita dal colloquio atterrita. Ero sicura si essere perfetta per il ruolo che cercavano, ma altrettanto sicura che la questione figli avrebbe pesato moltissimo. Ho mandato un messaggio al mio compagno in lacrime per l'amarezza.
E non mi sbagliavo.
L'agenzia per il lavoro mi ha chiamato stamattina per avvisarmi che hanno scelto un'altra persona.
Certo, non posso essere sicura che mi abbiano scartato proprio per la questione figli, ma visto il tenore del colloquio credo proprio di si.
Ho fatto 4 colloqui da quando mi sono dimessa, a dicembre.
In tutti si è ripetuto il copione scritto sopra.
Se una donna intorno alla trentina cerca lavoro, e non ha figli, il pensiero delle aziende è sempre "Mmm..a questa età questa prima o poi resta incinta".
Se ha già un figlio probabilmente ne vorra un altro, se ne ha già due magari vuoi il terzo, o magari é poco concentrata sul lavoro..
Insomma non va mai bene.
Negli annunci di lavoro potrebbero addirittura scrivere "Cerco segretaria amministrativa part time, che non può o non vuole avere figli".
E io per l'ennesima volta sono qui, con amarezza, a scrivere che il lavoro e la maternità sembrano inconcigliabili.
E ho paura di aver deluso ancora una volta tutte le persone vicine a me che vogliono che trovi lavoro .
Ho paura per il futuro.
Ho paura perchè questo secondo figlio, che non c'è ancora, in realtà per qualcuno rappresenta già un problema.
E ho paura che se le cose non cambiano, probabilmente non arriverà mai.

giovedì 14 settembre 2017

Friday Book: L'asilo nel bosco

Mi sono appena resa conto di non avervi ancora parlato di questo meraviglioso libro, che ho letto durante le vacanze e a cui avevo già accennato su Instagram.
E 'uno di quei libri che smetto di sotolineare (si, di solito sottolineo le frasi che mi piacciono di più) perchè mi accorgo che dovrei sottolineare tutta la pagina.
Questo libro parla dell'esperienza degli "Asili nel Bosco", e nello specifico del primo di questi, ad Ostia Antica.
Come suggerisce il nome si tratta di asili in cui il rapporto con la natura viene al primo posto: ispirandosi ai progetti già esistenti nel nord Europa, queste meravigliose persone hanno creato un posto dove i bambini possono giocare, passeggiare,correre, scoprire nella natura.
Scordatevi la mezz'ora d'aria nel cortile dell'asilo, dopo ore trascorse in aula: qui si sta fuori sempre.
Anche se piove.
Basta avere i vestiti adatti.
Le attività e le giornate sono organizzate in base alle stagioni, e i bambini possono disporre ovviamente anche di posti al coperto, ma l'apprendimento avviene all'aperto.
Ogni parola di questo libro mi ha ispirato: quanto vorrei ci fosse un asilo del genere anche dalle nostre parti.
Quanto vorrei che Ale ci potesse andare.
Ne parlavo con un'amica maestra, la quale mi ha svelato che, in realtà, probabilmente sarebbero pochi i genitori disposti a far frequentare ai loro figli un asilo del genere.
Mi ha raccontato infatti come ogni anno, puntualmente, riceva lamentele dai genitori per il fatto di far fare la ricreazione ai bambini in giardino e non in aula: d'inverno, perchè fa freddo. L'autunno è umido, e piove, quindi non si esce. In primavera e in estate fa caldo, i bambini sudano troppo e poi li pungono le zanzare.
Queste sono le cose che si sente dire dai genitori.
Mi sono cadute le braccia.
E non mi stupisco che sia così: lo vedo con i miei occhi ogni giorno quanto i bambini di oggi siano lontani dalla natura e profondamente ignoranti su di essa.
E non parlo di ignoranza nozionistica. Parlo di ignoranza esperienziale.
Quanti bambini oggi sanno cosa si provi a camminare a piedi nudi nell'erba, fare le capriole giù per una collina, o giocare nel fango dopo la pioggia?
Abbiamo dimenticato quanto il legame con la natura sia parte del nostro essere, e di come sia terapeutico. Non solo per i bambini.
Sogno che nel futuro realtà del genere si moltiplichino, contagino le scuole tradizionali, e ci riportino un pezzo di culura che rischiamo di perdere per sempre.



domenica 3 settembre 2017

Le nostre vacanze inaspettate

E' passata già una settimana dal rientro dalle vacanze, e mi sono resa conto ora di non avere scritto ancora nulla a riguardo.
E'che è stata una settimana "impegnativa": il papi che rientra al lavoro, io e Ale alle prese con nuovi ritmi e nuove esigenze, le cose delle vacanze da sistemare..insomma, la settimana è volata!
Quest'anno le vacanze sono stare un po' diverse dal solito: già, perché non abbiamo scelto noi dove andare. A inizio primavera, quando iniziavo già ad immaginare le nostre vacanze al mare o in montagna (e stavo iniziando a guardare scioccata i prezzi!!) un amico di famiglia ci ha offerto le chiavi della sua casa sul Lago Maggiore.
Si trattava di una casa in collina, a circa 15 minuti dal lago. Non ci eravamo mai stati, ma abbiamo comunque deciso di accettare la sua gentilissima offerta.
Ci sabbiamo trascorso qualche weekend a luglio, e ci siamo scontrati con l'enorme scomodità di questa sistemazione: la casa è in un piccolo borgo, non ci si arriva in macchina, ma bisogna parcheggiare e fare un pezzo a piedi; l'appartamento è al secondo piano, quindi scale e scale da fare con il bambino (e il passeggino) sotto braccio; il paesino non offre nulla: non un negozio, o un bar..nulla.
E inoltre la strada per scendere è tutta a curve.
Potete capire come mai non ero tanto entusiasta di passare li le nostre vacanze estive.
Ma ormai i prezzi per il mare erano davvero alle stelle...e con la nostra attuale situazione economica non mi andava di spendere 1000€ (o più) per solo pochi giorni.
Così siamo partiti.
Il secondo giorno ha piovuto tutto il pomeriggio, e io già volevo tornare.
Invece poi, con il passare dei giorni, le cose sono iniziate a cambiate, in meglio, e questa si è rivelata proprio la vacanza giusta per noi.
Il fatto che nel borgo non ci fosse nulla, tranne tanta tanta natura, ci ha permesso di crearci la nostra vacanza su misura, e di staccare completamente dalla nostra routine. Se ci fossero stati negozi, o un parchetto, avremmo finito per passare la solita vacanza che passano tutte le famiglie con bambini piccoli: spesa mattutina, parchetto, pisolino pomeridiano, parchetto, cena, parchetto.
Invece abbiamo passeggiato a lungo nei boschi, scoperto sentieri bellissimi immersi nel verde, incontrato animali meravigliosi, goduto del fresco e dell'aria pura. Siamo anche andati qualche volta al lago, ma la tranquillità del borgo ci ha definitivamente conquistato.
Alessandro è quello che si è divertito più di tutti. Io che pensavo che sarebbe stato una cattiveria non portarlo al mare ho dovuto ricredermi. Vederlo giocare libero nel bosco, scavando buche, raccogliendo pigne, castagne, e legnetti, immerso nel mondo naturale e completamente a suo agio mi ha riempito il cuore.
Ho riscoperto il piacere di stare nel bosco. Ho immerso le mani nella sua terra profumata e contemplato il silenzio di quei luoghi magici.
Le scomodità ci sono state eh, ma tutta la bellezza e la tranquillità che abbiamo respirato hanno compensato.
Non vediamo l'ora di ritornare in autunno, per mostrare ad Ale i cambiamenti del bosco, e raccogliere le castagne.
E già ci immagino a percorrere insieme i sentieri nel bosco con la neve.